Subscribe News Feed Subscribe Comments

La Casa Della Libidine (VI)

GRAN FINALE


Il salone era diventato teatro di un'orgia incredibile: le ragazze si scambiarono gli uccelli di tutti i componenti maschi, e ogni ragazza volle provare anche la doppia penetrazione: un cazzo in figa ed uno in culo. Persino quel vecchiaccio di Mario fu accolto nelle dolci fighe di tutte le mie amiche, e anche in quella della mia ragazza, che sembrò gradirlo particolarmente.
Soltanto Clarissa, la padrona di casa, non aveva ancora preso un solo pisello. Mi domandai se per caso non fosse lesbica: per tutta la durata del nostro soggiorno alla villa, si era limitata a masturbarsi guardando noi che scopavamo e a farsi leccare la figa dalle ragazze. Ma no, lesbica non poteva essere; tutte le storie che avevo sentito su di lei la dipingevano come una vera divoratrice di cazzi.
E infatti, ad un certo punto, la sentii esclamare:
“Fermi ragazzi! Tirate fuori i vostri cazzi dalle fighe – e dai culi – di queste troiette. Tirateli fuori prima di sborrare. Come gran finale avrete tutti un premio meraviglioso. Scoperete la mia fighetta e sborrerete dentro. Avanti, fatevi sotto! Allagatemi la topa di sperma!”
Il primo ad andare fu Francesco. Si era inculato a lungo la mia ragazza, e poi le altre, senza mai venire; gli bastarono tre o quattro colpi per sborrare dentro la figa di Clarissa.
"Vengo!" disse, e la inondò.
Poi toccò ad Alessandro. In quel momento si stava godendo una bella spagnoletta da quella tettona di Luisa. Affondava il cazzo con gusto tra quelle bocce morbide e lussuriose. In precedenza, anche lui, aveva fatto il culo alla mia fidanzata, e quello era stato, a suo dire, il momento più eccitante di tutto il soggiorno alla villa.
Si fiondò dentro alla fregna di Clarissa come un razzo. Durò molto di più di Francesco. Anche lui non aveva ancora sborrato, eppure mostrò una resistenza incredibile. Si scopò la padrona di casa a lungo, limonandola e palpandole le tette. Talvolta giocava con la lingua con i suoi grossi ed invitanti capezzoli.
Infine le riempì la figa di sperma.
Clarissa si leccò le labbra, mi sorrise e con fare ammiccante disse:
"Tocca a te, ora... Forza, vieni e mettimelo dentro..."
La penetrai, convinto che avrei sborrato subito. Ero troppo eccitato. Invece riuscii a resistere a lungo. La figa di Clarissa era un forno caldo e morbido, accogliente. Il mio cazzo pulsava di gioia, lì dentro.
"Oh, come mi fotti bene", ansimava la padrona di casa. "Che bella sensazione avere il tuo cazzo qua dentro... su, baciami un pochino le tette, mentre mi scopi..."
Infilai la faccia tra quelle tette e leccai, aumentando la velocità dei miei colpi.
"Come sei bravo..." gemeva Clarissa. "Su, sborra ora... riempimi di sperma... dammi tutto il tuo seme, come hanno già fatto i tuoi amici..."
Poi mi infilò la lingua in bocca. In quel preciso istante venni.
Mi svuotai le palle in quella calda topa, diedi un'ultima leccata a quelle belle tette e mi ritirai, esausto.
Ma non era finita: dopo essersi fatta trombare e riempire anche da Mario, Clarissa chiamò a raccolta tutte le troiette.
"Ora" disse "leccatemi la figa. E' tutta di piena di sperma... questi quattro maschioni me l'hanno riempita bene. Guardate come cola il loro seme, ancora caldo e invitante..."
A turno tutte le leccarono la figa, gustandosi lo sperma che ne fuoriusciva, attente a non perderne nemmeno una goccia.
Che ingorde...

0 commenti:

 
Racconti Erotici Gratis | TNB