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Romina E Il Nonno

Era almeno da una settimana che Romina non andava a fare visita a suo nonno e ne sentiva la mancanza. Era ormai molto vecchio e da quando era rimasto vedovo soffriva molto la solitudine. Così quel venerdì sera la ragazza, che aveva ventuno anni, prese la sua macchina e decise di andarlo a trovare.
Una piccola parentesi è d'obbligo su questa affettuosa e premurosa nipotina: rossa di capelli, un po' in carne ma non grassa, una terza abbondante di seno e due chiappone belle e burrose. Non vantava certo un fisico da supermodella, ma aveva anche lei i suoi corteggiatori.
Quella sera arrivò a casa del nonno verso le ventidue. Aveva una copia delle chiavi, che conservava per le emergenze, così non doveva neanche suonare il campanello.
Aprì la porta, tutta felice di poter riabbracciare l'uomo di lì a poco.
Entrò e richiuse piano la porta dietro di sè. Fece qualche passo in corridoio fino a raggiungere la camera del nonno. Sentiva che c'era la tv accesa, quindi il vecchio non stava certo dormendo.
"Bene" pensò Romina "almeno non lo disturbo. Anzi, ora gli faccio una bella sorpresa!"
Così, quando arrivò di fronte alla porta della camera, non bussò come faceva di solito, ma spalancò la porta improvvisamente, esclamando:
"Ciao nonno, sorpresa!"
Non fece in tempo a finire quell'esclamazione che si accorse che... che la sorpresa l'aveva invece ricevuta lei.
Il nonno era sdraiato sul letto con i calzoni e le mutande abbassate. Si teneva in mano un cazzo lungo e nodoso, e se lo stava menando di gusto. E sì che stava guardando la televisione, ma non un canale qualsiasi: se la stava spassando con un film porno.
Romina rimase per un attimo bloccata dallo stupore. Anche il nonno fermò il movimento della mano, forse a malincuore, dato che non gli mancava molto alla sborrata, e fissò la nipotina imbarazzatissimo.
"Oh Romina, mi dispiace" farfugliò quando si fu un po' ripreso dallo choc. "nipotina mia, non volevo che tu vedessi questo..." e intanto cercava di coprirsi l'uccello con le mani. Uccello che, stranamente, era rimasto bello dritto. Proprio non ne voleva sapere di abbassare la testa.
Però, pensò Romina, guarda un po' che cazzo ha il nonno. Alla sua età poi... guarda che erezione vigorosa!
"Scusami ancora, Romina" ripeteva il nonno, vergognandosi ogni istante di più. Era persino arrossito.
"Ma figurati nonno!" ribattè allora Romina. "Non hai nulla di che scusarti, ci mancherebbe altro! Sono io che sono piombata così all'improvviso... senza neanche bussare, poi..." E intanto con lo sguardo continuava a cercare quel pisello incredibile. E strani pensieri si facevano strada nella sua mente da troietta. "Anzi" aggiunse allora "dato che sono stata così irrispettosa della tua privacy, per farmi perdonare... be'... potrei aiutarti a finire quello che stavi facendo".
Il nonno quasi sobbalzò per la sorpresa. "Cosa? Cosa hai detto, Romina?" chiese. "Credo di non aver capito bene".
"Ma sì che hai capito" ridacchiò la nipotina sedendosi accanto a lui e, prima che il vecchio potesse fare alcunchè, prendendogli in mano il cazzone. La pelle del nonno era calda, ardente di passione; lava di vulcano.
Guardandolo fisso negli occhi, Romina cominciò a masturbarlo.
"Ti piace, nonnino? Ti piace la mia dolce manina sul tuo bel cazzone? Senti come te lo sego bene? Su e giù, su e giù, su e giù... mmm... che bello... scommetto che hai tanta di quella sborra nei coglioni... " Così dicendo, con la mano libera, massaggiò quei coglioni pelosi e flaccidi.
"Oh, Romina" gemeva il nonno, che eccitatissimo stava ormai godendosi la sega senza più alcuna remora morale "oh Romina, tu mi fai tornare giovane... mi stai facendo godere come un maiale... oh...."
"Ne sono felice nonno... dai, goditela per bene la mia mano... senti come te lo mena ben bene... mmm..."
Poi, spinta da un'ondata travolgente di desiderio, avvicinò il suo volto a quello del nonno e lo baciò. Il vecchio rispose subito al bacio, infilando la propria lingua bella bocca della nipote. Fu una pomiciata lunga e appassionata; nel mentre, Romina non staccava la mano dal cazzo del nonno e continuava a masturbarlo.
Slinguavano come due innamorati.
"Come baci bene, nonno..." ansimò Romina "e come mi piace sentire il tuo cazzone in mano..."
Il vecchio maiale, nel frattempo, le stava baciando il collo e le palpava le tettone.
Non poteva resistere a lungo, lo sapeva. Già si era masturbato guardando il film; il tocco della mano di sua nipote era troppo. Presto sarebbe venuto.
Romina se ne accorse dal suo respiro, che si faceva sempre più serrato.
"Oh nonnino, stai per venire" gli disse "perchè non mi vieni in mano? Sì dai, vienimi qui tra le dita... sborrami nella mano come un porco... impiastricciami tutte le dita... dai... sporca la manina della tua nipotina porcellina... vieni nonno, vieni... sborra... sborra.... sborra mentre limoniamo..." E così dicendo gl'infilò la lingua in bocca.
In quell'istante il nonno venne, riempendole la mano di sperma. Da grande troia, Romina leccò tutto quanto.
Il nonno si sdraiò sul letto esausto. Romina andò in bagno a rinfrescarsi.
"Sai nonno" disse mentre si sistemava i capelli "credo proprio che resterò a dormire qui da te, stanotte...."

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