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Una Strana Situazione

Non saprei dire con esattezza come siamo finiti in questa situazione. E' sempre stato un desiderio di mia moglie Roberta, questo sì, posso affermarlo senza problemi. Non ha mai fatto segreto dell'attrazione che provava - e prova - per Massimiliano, un suo collega di lavoro. Alto, biondo, con un fisico statuario: insomma, avete capito il tipo.
Nè c'era da dubitare che lui potesse ricambiare l'attrazione di mia moglie. Alta, due gambe perfette, capelli lunghi e neri, occhi azzurri, due tette piccole ma sode e un culetto da infarto. Insomma, anche in questo caso, ci siamo capiti.
Quello che non riesco a capire io, invece, è come cazzo abbia fatto ad assecondare i desideri della mia dolce metà. Come cazzo abbia fatto, insomma, non solo a consentirle di portarselo a letto, ma addirittura... ad assistere.

Merda.

Comunque siamo qua, ora, è inutile girarci tanto intorno. Se potessi tornare indietro lo farei, ma ormai non posso. Ci farei solo la figura dell'idiota, e poi loro magari tromberebbero lo stesso. Di nascosto.
Roberta e Massimiliano sono sul letto, a meno di due metri da me. Io immobile su una sedia, a guardare. Loro stanno pomiciando dolcemente, come due piccioncini innamorati.
Lui le mordicchia le orecchie, dolcemente; poi le lecca il collo; infine torna a infilarle la lingua in bocca. Limonano proprio come due innamorati.
Forse lo sono.
Lei gli slaccia la camicetta, lentamente. Gli accarezza il petto muscoloso e gli lecca i capezzoli. Lui ricambia, sfilandole la magliettina e lasciandola in reggiseno. Fa fuoriuscire i seni dalle coppe e glieli lecca. Nel frattempo, osservo, il suo cazzo s'ingrossa vistosamente.
Nessuno dei due mi rivolge la minima attenzione. Sembra quasi si siano dimenticati del sottoscritto.
Lei gli accarezza il pacco, poi gli tira giù la zip.
Si fa sul serio, ora.

Merda.

Eccolo qui, salta fuori il cazzo. Una mazza incredibile. Lunga, larga, venosa. Un randello pazzesco, spropositato se paragonato al mio.
Lei lo masturba, dolcemente. Nel frattempo continuano a limonare.
"Mi sei sempre piaciuto, sai?" sussurra lei.
"Anche tu mi sei sempre piaciuta" risponde Massimiliano. "Non ci ho mai provato con te perchè sapevo che eri sposata. Non avrei mai creduto che tuo marito acconsentisse..."
Nemmeno io lo avrei mai creduto, penso.
"Be', meglio che abbia acconsentino" gli risponde lei. "Così possiamo farci una bella trombata. Anzi, direi la prima di una lunga serie di belle trombate... hai una mazza gigantesca, Massimiliano, non ci rinuncerò tanto facilmente".

Merda.

Poi, senza preavviso, si china e se lo prende tutto in bocca. Lui non riesce a trattenere un gemito. Lei comincia a pompare come un'ossessa.
"Roberta", le dice "sei incredibile".
Per tutta risposta lei pompa più forte.
Mentre succhia, con una mano gli accarezza una coscia, con l'altra gli massaggia i coglioni.
Amorevolmente.
Con tanto, tanto amore.
Una dedizione incredibile. Con me non si è mai comportata così.
La pompa dura una decina di minuti. Poi lei alza la bocca, di scatto, e bisbiglia:
"Non ce la faccio più, Massimiliano. Lo voglio tutto nella figa. Non posso aspettare ancora".
In un secondo si sfila le mutandie e accoglie il cazzo nella sua figa bagnatissima.
Un lago, davvero. Dubito che con me si sia mai eccitata tanto.
Inizia uno smorzacandela incredibile, quasi inenarrabile. Un su e giù pazzesco.
Una cavalcata selvaggia.
Lui le afferra le tettine, stringe i capezzoli, li succhia. Poi le massaggia le chiappe, la schiena, di nuovo le tette.
Il mio ruolo in questa situazione è quello di osservatore. Non posso intervenire in nessun momento. Questi sono i patti. Però sono anch'io eccitatissimo e non resisto. Mi prendo in mano il cazzo e comincio a masturbarmi, rapito da quella scena fortissima.
La cavalcata continua. Le loro lingue s'incrociano, fuori dalle bocche.
"Come fotti bene, Massimiliano" geme lei. "Come mi piace il tuo cazzo... che bello... mmm..."
"La tua figa è un forno" risponde lui. "Mi piace da impazzire..."
Devo smettere di masturbarmi, altrimenti vengo subito. Il mio cazzo pulsa a ritmi vertiginosi.
Cambiano posizione. Prima missionario, ma non li soddisfa troppo. Così lui la fa mettere a novanta e le fotte la figa alla pecorina.
"Montami" dice lei "montami per bene, Massimiliano... sbattimelo in figa più forte che puoi... ahhh quanto mi piace..."
"Prendilo tutto, porca" ribatte lui continuando con gli affondi "Prendilo tutto in figa...." Intanto, con l'indice della mano destra, le stuzzica il buco del culo.
"Mettimelo anche lì" quasi grida Roberta. "Ti prego, fammi il culo!"

Merda.

Lui non se lo fa ripetere due volte, naturalmente. Prima lecca bene il buco, poi si inumidisce il dito e lo allarga bene. Infine ci appoggia la cappella e inizia a spingere.
"Piano, però..." sussurra lei. "Il mio culo è abituato solo al cazzo di mio marito, che è molto più piccolo del tuo... fai piano, quindi..."
"Non temere" dice lui ed è di parola. Lentamente, con delicatezza, è tutto dentro.
Dopo qualche minuto è lei a chidere di accelerare il ritmo.
"Puoi muoverti, ora" dice. "Fammelo sentire bene".
Inizia un'inculata pazzesca. Lui la fotte forte, afferrandola per i fianchi.
"Ti piace il mio buchino?" chiede lei.
"Certo, mi piace da morire".
Io riprendo a masturbarmi. So che non resisterò per molto.
Infatti, meno di cinque minuti dopo, vengo copiosamente.
Loro continuano, imperterriti. Ci vogliono almeno altri venti minuti prima che lui, gemendo, le sborri nel culo.
"Ti ho fatto il pieno, Roberta", le dice.
Lei raccoglie un po' dello sperma che le esce dal culo e lo lecca, guardandolo maliziosamente.
"Spero che non sarà l'ultima volta, questa", dice.
Lui sorride.
"Niente affatto", risponde.

Merda.

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