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Glory Hole

AUTORE: Lorenzo C.

Mi aveva convinto un mio amico ad andarci. Mi disse che 18 anni si fanno una sola volta nella vita e non c’è niente di meglio che festeggiarli scopando con una bella sventola.

Avevo voglia di fare esperienza ma sono sempre stata molto impacciata. Una mia amica mi aveva detto di provare di andare in un bordello. C’è modo di fare un sacco di conoscenze, anche anonime, soprattutto nei bagni.

Entrai nel bordello e vidi puttane in ogni angolo della stanza. Vecchi marpioni le scrutavano con occhietti vispi. Non mi sentivo a mio agio e cercai un bagno dove potermi dare una rinfrescata e trovare un po’ di coraggio per buttarmi.

Il bagno era ben curato. Le piastrelle rosa e qualche scritta. “Ho voglia di cazzo”. Sembrava il titolo porno di un libro di Moccia. Non mi reggevano le gambe ed entrai in una delle tante stanzette con il cesso e mi ci sedetti sopra. Sulle pareti laterali c’erano dei buchi. Sentii dei rumori e mi feci coraggio.

Mi accorsi che dovevo anche pisciare e così entrai al cesso. Avevo già il coso in mano quando sentii una voce flebile, quasi tremante, che mi disse:
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Mi guardai intorno, non capendo. Ma poi vidi i due buchi sulle pareti e da quello sulla destra usciva un dito. Pensai che in questo modo non avevo nulla di cui vergognarmi e così infilai il cazzo lì dentro, aspettando.

Non se lo fece ripetere due volte e lo infilò nel buco. In fondo era stato facile. Allargai la bocca ed iniziai a solleticargli il glande con la lingua. Ci stavo prendendo gusto. Poi lo presi letteralmente in bocca ed iniziai a succhiare per bene. Lo sentivo gemere.

Non appena posò la sua piccola lingua sul mio coso iniziai a godere come un maiale. Mi spinsi ancora di più contro la parete affinché potesse prendere quanto più cazzo possibile. Quella voce flebile e tremante nascondeva invece una vera esperta nell’arte del pompino. Chiusi gli occhi e tentai di immaginarla.

Come avevo fatto ad essere così impacciata fino a quel momento? Avevo il suo coso in bocca e ne volevo sempre di più. Mi aiutavo con le mani, con la lingua, con le labbra. Stavo godendo, ero tutta bagnata.

Finalmente venni. Che soddisfazione. Lei si fermò un attimo per poi riprendere a leccarmelo con più delicatezza. Poi smise del tutto.

Mi venne in bocca. Ingoiai. Qualche altra leccatina e poi mollai la presa. Prima di uscire dal bagno dissi:
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