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Che Birichina, Mia Cugina

Considerato che non avevo proprio un cazzo da fare, quel pomeriggio decisi di andare a trovare mia cugina Marianna. Ventisette anni, una gran bella ragazza: castana, alta, un seno niente male. Confesso che è stata più di una volta oggetto dei miei sogni erotici, spesso sfociati in masturbazione.
Era un po' che non la vedevo e andarla a trovare mi sembrava una buona idea. Così presi la macchina e dopo una mezz'oretta parcheggiai vicino casa sua.
Suonai. Passarono i minuti ma nessuno veniva ad aprire.
"Non sarà in casa", pensai. Però poi notai la sua macchina, parcheggiata non molto distante.
Finalmente, dopo una lunga attesa, Marianna venne ad aprire la porta. Sembrava un po' scombussolata: aveva le guance arrossate e i capelli un po' spettinata. Il mio primo pensiero fu che l'avessi interrotta durante un rapporto con il ragazzo.
"Ti disturbo?" le chiesi.
"No affatto" mi rispose. "Sono sola, entra pure".
Così la seguii dentro. Mi offrì un caffé e chiacchierammo perlopiù di scemenze: vecchi tempi, amici in comune e cazzate simili.
Però, cavolo, non potevo fare a meno di notare la sua bellezza. Ogni tanto lo sguardo mi cadeva sulle sue lunghe e meravigliose gambe, che la cortissima minigonna certo non copriva. Oppure sulla generosa scollatura che non celava poi molto il suo seno.
Più di una volta mi fissai e distolsi lo sguardo imbarazzato, sicuro che se ne fosse accorta.
Dopo un'oretta, diciamo, di convenevoli, decidemmo di guardarci un film. Un modo come un altro per passare il pomeriggio.
Andammo in salotto e ci sistemammo sul divano. Lei accese la televisione. Ma proprio in quel momento mi accorsi di qualcosa che spuntava da sotto un cuscino.
"Che diavolo..." sussurrai tra me raccogliendo l'oggetto.
Era un grosso cazzo di gomma!
Non sapevo che fare o che dire.
La guardai, indicando l'oggetto che avevo trovato.
"Caspita" le dissi "Vedo che hai bei modi di passare il tempo..." D'un tratto realizzai: ecco cosa stava facendo prima che arrivassi! Ecco perchè aveva il volto arrossato e i capelli sconvolti... si stava divertendo col cazzone di gomma!
Non riuscii a trattenere una risatina.
Lei arrossì vistosamente e cominciò a balbettare:
"Non.. non pensare male di me... è che sai... una donna, ogni tanto... cioè..."
Capii che quella era la mia occasione. Colsi la palla al balzo.
Le presi la mano e me la portai sul cazzo.
"Naturalmente", le dissi. "Ma che ne dici ora di giocare con un cazzo vero? Di sicuro è più divertente..."
In un istante l'imbarazzo sparì dal suo volto. Mi fece un largo sorriso malizioso, socchiuse gli occhi e sussurrò:
"Hai proprio ragione".
In pochi istanti mi slacciò i calzoni e mi tirò fuori il cazzo dalle mutande. Masturbandomi lentamente, si sporse in avanti e mi baciò. Le nostre lingue si trovarono.
Dopo avermi masturbato un po', scese con la testa e me lo prese in bocca.
Che pompa divina!
La migliore mai ricevuta, sul serio.
Pompava come una troia esperta. Probabilmente lo era.
Mentre succhiava le accarezzavo i capelli dolcemente.
"Che cugina birichina che ho..." dissi "come succhia bene... ti piace prendere in bocca il cazzo, vero?"
"Sì" mugugnò lei "mi piace tanto". Poi, da brava, tornò a pompare.
Di certo non mi sarei accontentato di una pompa. Nemmeno lei.
Così in un batter d'occhio fummo entrambi nudi. Il divano pronto a diventare l'altare del nostro amore.
Si sdraiò e allargò le gambe. Toccandosi dolcemente la fighetta m'invitò:
"Vieni a prendermi, stallone. Sono tutta tua. Vieni a montare la tua cuginetta troia".
Be', voi cosa avreste fatto?
In men che non si dica le fui dentro. La scopavo e contemporaneamente slinguavamo come due fidanzati.
Era un sogno! Un sogno meraviglioso che si stava avverando. Mai avrei creduto possibile una cosa del genere.
Fottemmo a lungo in quella posizione. Poi la feci mettere a novanta e mi godetti la sua figa in quel modo. Nel frattempo le palpavo le tette. Lei godeva come una cagna:
"Mmmmm" bisbigliava "sì cugino mio... dammi il tuo bel cazzone..."
E glielo davo. Eccome se glielo davo.
Poi fu la volta dello smorzacandela. Mi salì sopra e partì al galoppo, infoiatissima. La vista delle sue tette che mi ballavano davanti alla faccia era sublime.
Che scopata, gente!
Fu in quella posizione che venni, scaricandole dentro litri di sperma caldo. "Puoi venirmi dentro" mi aveva detto "tanto prendo la pillola".
La ciliegina sulla torna, la degna conclusione di un pomeriggio indimenticabile.
Quando mi accompagnò alla porta, mi afferrò per un braccio e mi disse:
"Spero che tornerai presto a trovare la tua cuginetta..."
La baciai e risposi:
"Puoi contarci. Dì pure addio a quel cazzo di gomma; da oggi c'è il mio, tutto per te".
"Bene. Anzi, benissimo... Perchè la prossima volta ho voglia di sentirlo nel culo..."

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