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Inculando Mia Sorella

Lanciai uno sguardo fuori dalla finestra, giusto in tempo per vedere la macchina dei miei genitori allontanarsi.
Benissimo.
Nudo, con il cazzo in mano, mi diressi verso la stanza di mia sorella, dove la troietta mi aspettava culo all'aria.
Nonostante avessimo ventidue anni io e venti lei, vivevamo ancora coi nostri genitori. Entrambi studenti, non potevamo permetterci un appartamento, non avendo un lavoro, sebbene già facessimo dei progetti.
Ma di tutto questo, sono certo, non importa nulla a nessuno.
Risulterà forse più interessante che io descriva meglio Tania, quell'insaziabile maialina di mia sorella. Rossa di capelli e un fisico atletico e snello, non era messa granché a tette: in compenso, però, aveva probabilmente il più bel culo del mondo.
Ed era esattamente quello che io mi fottevo puntualmente da qualche mese a quella parte; esattamente quello che stavo per fottermi anche quella sera.
"Non posso darti la figa", mi diceva spesso. "E' una sorta di promessa che mi sono fatta. La figa è riservata all'uomo che mi sposerà. Ma il mio culetto, fratellone, puoi fottertelo tutte le volte che vorrai".
Ed io mi accontentavo. Eccome se mi accontentavo. Solo uno scemo avrebbe osato obiettare di fronte a tutto quel ben di dio.
Così, anche quella sera, la raggiunsi sul letto con un'erezione già completa. Le leccai il buchetto a dovere, mi sputai sulla mano e mi massaggiai il pisello.
"Ora arriva, sorellina", dissi. "Ora ti faccio il culo".
"Si fratellone, mettimelo dentro, non vedo l'ora".
Appoggiai la punta all'ingresso dell'ano e cominciai a spinger piano. Nel frattempo la masturbavo con una mano.
"Dai Roberto, che aspetti?"
Per tutta risposta, glielo infilai in culo con un deciso colpo di reni.
Cominciammo a fottere come due ossessi. Mi piaceva da pazzi quella posizione. Così, a novanta gradi, la sentivo completamente in mio possesso. Mi apparteneva. Una sensazione di dominio che mi eccitava quasi quanto l'atto stesso di fotterle il culo.
"Oh sì, quanto mi piace" gemeva "prenderlo nel culo da te è sempre un'esperienza fantastica... dai fratellone... spingi, spingi bene... sfondamelo tutto questo culino..."
"Sì... sei una cagna sorellina... una cagna perennemente in calore... prendilo, prenditelo tutto"
"Mmm... mi piace quando usi parole oscene..."
"Cagna, puttana, troia, rottainculo, bagascia incestuosa, prendi il cazzo del tuo fratellone!"
E lo prendeva tutto, felice come una pasqua.
Riuscii a fottermela per una mezz'ora buona. Ma quel suo buco era troppo libidinoso per resistere oltre. Così, aggrappandomi alle sue piccole tette, reclinai la schiena e venni copiosamente.
"Ti ho riempita per bene, sorellina" dissi. Rimasi qualche minuto ancora dentro quel meraviglioso antro, poi mi sfilai e mi sdraiai esausto sul letto.
Lei, da grande zoccola qual era, raccolse con le dita lo sperma che le colava dal culo e lo leccò.
"Squisito", decretò "davvero squisito. Come sempre".
Poi andò a lavarsi ed io cominciai a rivestirmi.
Pochi minuti dopo, mentre ero in cucina a prepararmi un caffè, sentii una mano accarezzarmi voluttuosamente la schiena. Mi voltai e Tania mi infilò la lingua in bocca. Limonammo un po', poi lei mi chiese:
"Facciamo in tempo a farcene un'altra, prima che mamma e papà tornino? Ho di nuovo voglia di prenderlo nel culo"
Lanciai un'occhiata veloce all'orologio.
"Be'" le risposi "possiamo provare..."
Felici come non mai, ci precipitammo di nuovo verso la camera da letto.

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