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Resta Immobile

Mi struscia il culo sulla faccia, la porca. Lentamente, ma con decisione.
Io, come da ordini, tengo la lingua fuori dalla bocca, leccandole alternativamente figa e culo. Completamente suo, in balia dei suoi desideri, sono eccitato come un maiale.
Rosa. la mia padrona, apprezza il leccaggio e continua ad ancheggiare sul mio volto, pienamente soddisfatta.
Devo ammettere che una porca così non l'avevo vista mai.
Figa è figa, non c'è che dire.
Ma non è solo la sua bellezza - venticinquenne bionda e riccia, corpo sodo e asciutto, un culino pazzesco - a farmi impazzire e ad avermi spinto a sottomettermi completamente al suo volere. E' il suo spirito perverso, la sua anima da inguaribile porca, malcelata da un atteggiamento da finta santarellina che tiene con tutti, a rendermi irresistibilmente attratto da lei.
In realtà, è una grandissima puttana. E le piace comandare.
"Non mi sono pulita il culo per tre giorni" mi confida mentre continua a strusciarmelo in faccia. "Ne sei felice, vero? Ti piace? L'ho tenuto così, bello sporco e puzzolente di merda, apposta per te. Ora fammi un bel bidè con la lingua".
Sdraiato sul pavimento, continuo a leccare eccitato come non mai. Non posso masturbarmi, però, mentre la lecco: questi sono i patti. Verrò se e quando lei lo vorrà.
Tanto per dimostrare ancora una volta la sua superiorità nei miei confronti, Rosa mi molla un sonoro scoreggione in faccia.
"Ti piacciono le mie puzzette?" mi chiede "Rispondi, schiavo!"
"Si padrona" dico umilmente. "Mi piacciono molto. Non c'è aroma che preferisca"
"Annusala tutta, allora! Annusami il culo, pervertito!"
Eseguo, infoiato come un animale.
"Bene. Ora infila la lingua ben bene dentro... dai, dentro il buco... ecco, senti la punta dello stronzo? Dopo te lo scarico addosso. Prima però ho voglia di fottere".
Sono al settimo cielo. Da più di un mese Rosa non mi permetteva di scoparla.
"Voglio essere fottuta in culo" aggiunge aumentando la mia contentezza "ma tu non devi muoverti. Voglio fare tutto io. Tu non sarai nulla in più di un cazzo".
"Certo, padrona, tutto quello che vuole".
"Benissimo".
Così si sposta, afferra con una mano il mio cazzo e se lo indirizza tutto nel culo. Lentamente lo fa scivolare dentro ed emette un leggero "ooooh..." di godimento.
"Resta immobile, porco", mi ordina ancora. "Non fare un solo movimento, non azzardarti. Voglio fare tutto io. E' come se tu non esista". Comincia a calarsi, dapprima dolcemente, sulla mia mazza dura. Poi aumenta il ritmo, ansimando e mugolando, la vacca.
"Sì... sì..." sospira "ritieniti fortunato di poterti godere il mio culo, schiavo... goditelo per bene, perchè non lo avrai più per un sacco di tempo..."
Continua a fottersi, a impalarsi implacabile.
Poi la sento venire, mugolando come la peggiore delle cagne.
Si sfila il cazzo dal culo e torna a sedersi sulla mia faccia.
"Dagli ancora due leccate" mi dice "puliscilo bene". Poi osserva il mio cazzo ancora duro. "Bravo" si congratula "vedo che tu non sei venuto. Bene. Hai resistito da bravo schiavetto. Meriti un premio. Ti farò una bella pugnetta".
Il mio cuore esulta. Rosa mi farà una pugnetta! La mia padroncina ha deciso di premiarmi!
Me lo prende il mano senza tante cerimonie e comincia a menarmelo velocemente, distrattamente. Il suo sguardo è assente: chiaramente pensa a tutt'altr.
"Su, da bravo, sborra" dice distrattamente "sborra per la tua padroncina. Falla contenta".
Non resisto più. Il mio cazzo comincia a sussultare poi esplode la sua scarica di sborra, sporcandole in parte la mano. Cavolo, questo potrebbe costarmi in futuro delle punizioni.
Rosa si pulisce la mano sul mio petto e mi guarda con aria disgustata.
"Ora vado a farmi una bella doccia", mi dice "e poi credo che mi stenderò un po'. Voglio riposarmi. Ma tu resta qui, sul pavimento. Tieniti pronto..."

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