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Le Voglie Nascoste Di Ilenia - A Scuola


AUTORE: Matteo

Sono trascorsi dieci mesi dagli episodi narrati nel capitolo precedente.
Ilenia si è sposata con Alberto, nonostante i ripetuti tentativi di Daniele di convincerla a seguire il suo cuore piuttosto che farsi sopraffare dal triste destino nel vortice del quale si era lasciata trasportare anni fa, quando ancora non aveva fiducia nei suoi mezzi.
Daniele aveva anche fatto da testimone ad Alberto, il quale era totalmente ignaro della relazione amorosa che esisteva da mesi tra la sua fidanzata Ilenia e il suo miglior amico Daniele. Dopo il matrimonio, Ilenia aveva deciso di non incontrare più Daniele privatamente, ma di dedicarsi anima e corpo al proprio marito. Daniele aveva sofferto molto per questa decisione. Non poteva sopportare l’idea che non avrebbe più potuto sfiorare quel corpo così perfetto creato da Madre Natura, che neanche Botticelli avrebbe saputo come migliorare con il suo pennello. Così, per dimenticare la bella Ilenia, aveva deciso di cercare lavoro nella fredda Scozia, dove forse il suo animo bollente avrebbe trovato un po’ di pace.
Nonostante tutto fosse scaturito da una sua scelta, Ilenia si sentiva triste, sola e sconsolata. L’amore tedioso che Alberto le offriva non le bastava a soddisfare le sue voglie libidinose. Pensava spesso a Daniele, alla forza con la quale era solito prenderla, alla tenerezza dei suoi baci, al fascino del suo sguardo. Perché non aveva avuto la forza di lottare? Perché non era riuscita a mandare al diavolo il suo passato e a cominciare una vita nuova? Ormai però era troppo tardi…

Sono trascorsi dieci mesi dagli episodi narrati nel capitolo precedente.
Ilenia lavora in un liceo scientifico come supplente di italiano e latino. E’ la seconda volta che le capita l’opportunità di insegnare, ma ancora non si sente in grado di affrontare da sola una classe di ragazzi scalmanati che hanno solo voglia di divertirsi.
In particolare, è presa dal panico ogni qualvolta deve insegnare in una quinta, composta per la maggior parte da ragazzi ribelli e con problemi familiari. La classe è così irrequieta che è temuta anche dai colleghi più esperti, i quali diverse volte sono dovuti ricorrere a metodi drastici per riportare un po’ di tranquillità durante le lezioni.
Già il suo primo giorno di servizio gli altri insegnanti l’avevano avvertita che non sarebbe stato facile per lei. “Mandali dal preside o sospendili se necessario, fatti rispettare fin dall’inizio!”, le aveva consigliato una collega. “E stai attenta soprattutto a S****!” Appena varcata la porta, Ilenia era stata accolta da un silenzio gelido, interrotto solo dalle risatine di alcune ragazze. Gli studenti maschi, invece, dopo averla osservata, si erano lanciati sguardi complici, commentando con tono di voce quasi impercettibile la bella presenza della supplente. Ilenia aveva fatto l’appello e, quando aveva chiamato il nome “S**** Giorgio”, si era sentita rispondere con un educato “presente” dal fondo della classe. Aveva così identificato il famigerato alunno
che incuteva tanta apprensione nei suoi colleghi.
La prima lezione era filata via abbastanza liscia. Ilenia non aveva mai alzato il tono di voce, dato che la classe era stata abbastanza rispettosa nei suoi riguardi. Così era tornata a casa felice e soddisfatta. Ma era stata solo un’illusione. Il giorno seguente, infatti, mentre Ilenia spiegava le opere di Foscolo, gli studenti la costringevano ripetutamente a sollevare la voce o a battere la mano sulla cattedra per riportare un po’ di silenzio. Dopo venti minuti di torture, a seguito delle quali Ilenia stava per decidersi finalmente a mettere una nota sul registro all’intera classe, la voce di uno studente si impose sul brusio generale: “Volete fare silenzio? Sto cercando di ascoltare!”
Era S****. “Da quando sei diventato un secchione, S****?”, gli rispose un altro collega sogghignando. “Stai zitto, idiota! Fammi seguire una volta tanto che si parla di argomenti interessanti!”, replicò S****. Grazie a quello studente, Ilenia poté proseguire la lezione con tranquillità.

“Per me almeno metà della classe deve essere sospesa!” “Anch’io sono del tuo parere, Guido! Sono troppo maleducati, non riesco ad andare avanti col programma a causa del rumore che fanno quotidianamente!” “E tu che sei nuova, cosa ne pensi?”
Ilenia è al suo primo consiglio di classe, nel quale si discute la situazione della quinta. “Ehm…non so…durante le mie lezioni sono abbastanza tranquilli…”
“E’ vero, lo posso confermare”, dice un altro professore. “Quando lei insegna nella quinta e io sono nella classe contigua, non odo alcun rumore provenire dalla stanza accanto.”
“Ma come ci sei riuscita? Qual è il tuo segreto?”, le chiede sorpresa l’insegnante di matematica, una vecchia zitella nota per la sua crudeltà verso gli studenti irrispettosi.
“Non so…sembra che siano interessati alla letteratura…”, dice Ilenia, quasi sospirando.
In realtà Ilenia sa bene per quale motivo gli studenti non fanno chiasso durante le sue lezioni. Tutto è merito di S**** che, nonostante sia odiato da tutti gli insegnanti, con lei si comporta in maniera davvero pregevole: non solo è il primo a fare silenzio durante le sue spiegazioni, ma è anche colui che riporta la calma quando qualche suo compagno si azzarda a disturbarla.

Con l’intento di ringraziarlo, Ilenia decide di aspettarlo il giorno dopo al parcheggio dei motorini. Dopo cinque minuti di attesa, lo vede avvicinarsi seguito da una bionda molto carina, seppur pesantemente truccata in viso.
“Giorgio, ti posso parlare un istante?”, esordisce Ilenia.
“Certo professoressa. Ci sentiamo dopo Chiara!”, dice S****, liquidando la ragazza con un bacetto. Ilenia non può non notare lo sguardo torvo che le rivolge la bionda.
“Giorgio, ti voglio ringraziare per…ehm…il sostegno che mi dai. Senza di te onestamente non saprei come controllare la classe!”, confessa Ilenia.
“Non si preoccupi professoressa, lo faccio con piacere!”, risponde S****.
“C’è un’altra cosa che vorrei dirti. Non capisco come mai ti fai odiare dagli altri professori. Sei un ragazzo educato, gentile, e anche intelligente! Scrivi dei bei temi, decisamente migliori di quelli dei tuoi compagni! E se ti mettessi a studiare di più, prenderesti ottimi voti anche in latino! Perché non ti dai da fare anche nelle altre materie?”
“Perché con gli altri professori è diverso…”
“In che senso?”
“Perché gli altri insegnanti sono “distaccati” da noi studenti. Si sentono superiori e non ci rispettano. Lei invece è diversa, forse perché è così giovane...ci capisce, e ci chiama anche per nome.”
“Suvvia Giorgio, perché non provi a essere più cortese anche con gli altri insegnanti?”
“Perché sono gentile solo con le belle donne come lei! A domani professoressa!”. Strizzandole l’occhio, S**** si accomiata.
Ilenia rimane di sasso. Quel complimento l’ha proprio spiazzata. Si sente rossa in faccia, come un’adolescente invaghita del bullo della scuola dopo che questo l’ha baciata. In effetti, S**** rappresenta quel modello di ragazzo che le piaceva quando anche lei frequentava le scuole superiori.
Solo ora Ilenia si accorge che il suo studente è davvero un bel ragazzo.
Alto, biondo, con gli occhi chiari e il fisico asciutto, vestito alla moda anche se non in modo convenzionale. ‘E poi è sempre circondato da belle ragazze’, pensa. Poi però scaccia quell’idea dalla mente. ‘Che sciocca che sono, è un mio studente! Su cosa so fantasticando?’ Ma quel ragazzo così sicuro di sé le riporta alla mente la sua adolescenza, quando ancora era un brutto anatroccolo in attesa di diventare quello splendido cigno che è ora.
Ilenia si dirige confusa e tremante alla macchina, decisa a non lasciarsi travolgere da emozioni infantili.

La mattina seguente, mentre la classe è concentrata a svolgere il compito dal titolo “Cosa rappresenta per voi il Romanticismo ottocentesco e che risvolti può avere nella società odierna?”, Ilenia è seduta dietro alla cattedra e pensa a Daniele, accorgendosi di quanto le manchi.
Poi le balza in mente che S**** gli assomiglia parecchio, tanto da sembrare il fratello minore. ‘Chissà se a letto è altrettanto focoso…’, riflette. Poi sorride. Poi si rimprovera per quella fantasia.
Dopo aver raccolto i temi al termine delle due ore, si ritira in sala professori e inizia a correggerli. Il primo che le capita tra le mani è proprio il compito di S****, che è stato l’ultimo a consegnarlo.
Già dopo le prime righe, il cuore le inizia a battere forte. Seppur scritto in una forma grammaticalmente pulita e stilisticamente originale, quel tema le sembra più una dichiarazione d’amore che un compito in classe. Lo studente, infatti, oltre a individuare nell’amore e nella passione le uniche vie di salvezza alla corruzione della società, descrive in dettaglio i suoi sentimenti verso una donna che gli ha cambiato la vita, che gli ha dato fiducia e voglia di migliorarsi. Leggendo quelle righe, a Ilenia pare chiaro come la luce del sole che quella donna è lei. Con la mente un po’ offuscata, continua a leggere. Lo studente cerca di dimostrare la propria asserzione usando come esempio il proprio caso personale. Dice che, prima che questa donna entrasse nella sua vita, era solo uno studente ribelle, senza alcun obiettivo da raggiungere. Mentre ora ha capito che anche solo un suo bacio darebbe significato alla sua esistenza.
Al termine della lettura, Ilenia è scioccata. Certo, il tema è ben fatto e merita un buon voto. Ma quella confessione così esplicita la mette in agitazione.
Rimane seduta a pensare fin quando si accorge che manca una decina di minuti alla fine dell’ultima ora. Quindi, Ilenia raccoglie tutto il materiale scolastico nella cartella e si dirige verso l’uscita. Ma nel corridoio si trova di fronte S****.
“Le è piaciuto il tema professoressa?”, le chiede lo studente.
“Ehm…in verità non l’ho ancora letto…”, risponde Ilenia titubante. “E poi tu che ci fai qua? Non dovresti essere ancora in classe?”
“Ho saltato la lezione di inglese, tanto sono già stato interrogato. Comunque secondo me lei il compito l’ha letto e ha capito subito a chi mi riferivo!”
Di fronte a tanta arroganza, che ancora non aveva riscontrato nel carattere dello studente, Ilenia rimane per un attimo perplessa, poi confessa: “Si, l’ho letto. Ma non so a chi ti riferissi!”
“E invece lo sa bene! Sa che parlavo di lei, e sa quello che provo nei suoi confronti!”
“Dai Giorgio, chiudiamola qua, non sono argomenti di cui discutere con una tua insegnante!”
“Ma professoressa, io la amo! L’ho amata dalla prima volta che è entrata in classe! Ed è grazie a lei se sto cercando di cambiare! Lo faccio solo per piacerle di più, cosa crede?”
“Ne sono onorata Giorgio…Ora però devo andare…”
Ilenia fa qualche passo, poi però sente sul braccio la pressione della mano forte di S**** che la trattiene.
“Che fai? Lasciami ora!”, gli ordina a voce alta. Ma lo studente non molla la presa.
“Venga un attimo con me, solo un attimo…” Ilenia si fa trascinare dallo studente nel laboratorio di chimica, in quel momento buio e vuoto. S**** allora accende la luce di una lampada da tavolo e la osserva, sorridendo.
“Senti, mettiamo fine a questa faccenda!”, dice Ilenia, con coraggio. “Non mi va che ci trovino qua da soli, chissà cosa potrebbero pensare!”
“E cosa potrebbero pensare professoressa?”, domanda S****, quasi divertito da quella situazione.
“Lo sai cosa potrebbero pensare! Se ne sentono tante di questi tempi…”
“Ma io sono maggiorenne, non avrebbe niente da temere con me!”
“Ma come ti permetti? Credi forse che vorrei fare qualcosa con te?”
“Mi piace quando si arrabbia…”. Così dicendo, S**** afferra Ilenia per i fianchi e la bacia con passione. Ilenia rimane piacevolmente impressionata da quel bacio così passionale, che involontariamente ricambia con altrettanta passionalità.
Sentendosi autorizzato a osare di più, S**** le sbottona la camicetta e gliela tira fuori dalla gonna.
“Che bel seno che hai!”, esclama lo studente estasiato di fronte a quel ben di dio, dandole per la prima volta del tu. Poi si fionda su quelle morbide tette, le libera dal reggiseno e gliele lecca voracemente. Ilenia sospira, reclinando la testa. Poi gli accarezza i capelli biondi irrigiditi dal gel. Le sembrano quelli di Daniele. “Continua, mi fai impazzire!”, esclama Ilenia.
Il ragazzo le succhia i capezzoli e glieli stringe con forza. Poi le prende la mano e gliela porta sul pacco, ormai gonfio dall’eccitazione. Ilenia lo masturba da fuori, poi gli abbassa la zip e tira fuori un uccello di dimensioni considerevoli. La voglia di metterlo in bocca è grande…ma prima vuole godere lei. “Voglio che mi fotti! E fai in fretta, potrebbe venire qualcuno!”, dice Ilenia, ormai senza alcun freno inibitore.
Il ragazzo allora le solleva la gonna fino alla vita, poi le strappa di dosso le mutandine quasi trasparenti, che si lacerano facilmente tra le sue dita.
“Che spettacolo!”, dice guardandola tra le cosce. Ilenia allora si siede sul tavolo del laboratorio e solleva le gambe, dando la possibilità a S**** di apprezzare meglio la bellezza della sua passerina rosa, depilata il giorno prima. “Ho voglia di leccartela!”, dice lui. Ma Ilenia lo redarguisce: “No, scopami ora, non abbiamo tanto tempo!”
Lo studente non se lo fa ripetere per una terza volta, anche se quell’aria da assatanata lo eccita. Si massaggia il cazzo per un paio di secondi, poi glielo infila dentro la figa, portando subito Ilenia al settimo cielo. “Ahhh, da quanto non prendevo un cazzo così bello…Fottimi Giorgio, fammi vedere se è vero quello che hai scritto nel tema!”
“Ohhh, si prof! Come è calda la tua figa! Ed è così umida!” I colpi forti che S**** le dà fanno salire il livello ormonale in Ilenia, che stringe il corpo del ragazzo a sé con le gambe. Lo studente la scopa in quella posizione per cinque minuti, con un’intensità via via crescente. Nonostante la buona esperienza acquisita con le coetanee, non riesce a trattenersi di più, a causa della forte eccitazione del momento, mai provata sino a quel giorno. Urlando di piacere, le riempie le viscere di una quantità immensa di liquido caldo. Sentendo quei fiotti investirle le pareti interne, Ilenia gode come una maiala.
“Bravo! BRAVO! Vengooo!”
S**** osserva l’espressione deformata dall’orgasmo del bel viso di Ilenia, sorridendo felice. Poi la bacia con dolcezza.
“Grazie Giorgio! Ora però dobbiamo andare…”
Stando attenti a non essere scoperti, la professoressa e lo studente si allontanano dal laboratorio in tempi diversi. Quando Ilenia varca la porta di ingresso dello stabile, suona la campanella che indica la fine delle lezioni.

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