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La Casa Della Libidine (III)

IL GIORNO DOPO


Confesso: ci rimasi un pochino male quando appresi che quella notte non sarebbe successo altro.
“Per stasera basta così”, disse Clarissa. “Ora Mario vi accompagnerà alle vostre stanze. Riprenderemo domani mattina. Non siate contrariati, cari amici; con il piacere non bisogna mai aver fretta. Quello di stanotte è stato un ottimo aperitivo. La nostra amica Arianna ha spompinato con gusto il vecchio Mario, e queste immagini vi accompagneranno nel sonno. Domani ricominceremo”.
Andammo a dormire. Devo ammettere che le stanze erano davvero molto belle e ampie: ognuno ne aveva una tutta per sé. Anche io, che pure ero fidanzato, dormii da solo. Ma il sonno tardò ad arrivare, eccitato com'ero...

A svegliarmi fu un deciso bussare alla porta.
Toc toc!, toc toc!... emersi dal sonno.
“Avanti” dissi con la voce impastata.
Era quel brutto ceffo di Mario.
“Ben svegliato”, mi disse. “Gli altri sono già scesi. Ho provato a svegliarla anche dieci minuti fa, ma evidentemente ha il sonno pesante. Si affretti a vestirsi e a raggiungere il salone, se non si vuole perdere tutto lo spettacolo...”
Mi vestii maledicendomi per aver fatto tanto tardi e scesi di sotto in tutta fretta. Arrivato al salone, mi trovai davanti agli occhi uno spettacolo incredibile e meraviglioso.
Sdraiato sul pavimento c'era il mio amico Francesco. Seduta a cavalcioni sopra di lui, intenta a cavalcarlo come la peggiore delle vacche, c'era Elisa. Quella troia sembrava godersi il cazzo del mio amico come se non ne avesse mai preso uno in vita sua.
“Oh sì, Francesco, che bel cazzone che hai!” gemeva continuando a galoppare. Si sentiva chiaramente il rumore del cazzo che entrava e usciva dalla figa. Plop, plop, plop...
Le belle tette di Elisa ballonzolavano nell'aria e Francesco non perdeva occasione di tastarle e palparle per bene. Talvolta sporgeva la testa in avanti per leccarle.
“Buongiorno” mi salutò Clarissa. “Siediti su una poltrona e goditi lo spettacolo, ritardatario”.
Tutti guardavano eccitati.
Ad un certo punto, Clarissa (sempre seduta al centro della sala) si alzò, si denudò completamente e tornò a sedersi. A quel punto prese a masturbarsi lentamente.
La cavalcata intanto continuava furiosamente. Francesco ora aveva piantato le mani sulle belle chiappe di Elisa e così facendo la tirava contro il suo cazzo con maggior forza. I due godevano oltremodo.
“Che bella figa che hai, Elisa...”
“Oh, e come mi riempie bene il tuo cazzo, Francesco...”
Non avevo mai visto il pisello di un altro uomo prima d'ora, non dal vivo; soltanto nei film porno. Devo dire che quello di Francesco era di tutto rispetto, per quanto riuscivo a intravederlo impegnato a fottere quella bella fighetta.
Ebbi naturalmente un'erezione e cominciai, come la sera prima, a massaggiarmi il pacco.
“Carla” disse ad un tratto Clarissa, mentre Elisa e Francesco continuavano a fottere “vieni qui e leccami la figa”.
Carla si alzò e raggiunse la poltrona al centro della sala, dov'era seduta la donna. Clarissa allargò le gambe e Carla posizionò il volto su quella bella e larga figa. Tirò fuori la lingua e cominciò a leccare come una cagnolina assetata.
“Mmmh” gemette Clarissa, accarezzando i lisci capelli neri di Carla “sei molto brava. Hai una lingua stupenda... continua così... oh, sì...”
E Carla leccava, leccava...
Sempre sospirando di piacere, Clarissa aggiunse: “Le altre ragazze, se vogliono, possono masturbarsi. Forza, Luisa, Stefania e Giulia, toccatevi le topine...”
La mia ragazza e le altre due cominciarono a masturbarsi, guardando i due eccitanti spettacoli in contemporanea: da una parte Elisa che continuava a montare Francesco, dall'altra, a poca distanza, Carla che leccava la figa della padrona di casa.
Era tutto molto, molto eccitante.
“Alessandro”, disse poi Clarissa “vieni qui e comincia a scopare Carla, mentre lei continua a leccarmi la figa. Su, fottitela per bene a pecorina!”
Alessandro non aspettava altro. Si alzò e si fiondò verso Carla, denudatosi in un istante. Le fu dentro subito, spingendo il cazzo nella figa con rapidi e profondi colpi. Carla godeva e gemeva, senza tuttavia staccare la testa dalla figa di Clarissa.
“Ora”, continuò la padrona di casa, “Stefania e Giulia, cominciate a fare un lento strip tease davanti a Marco, il quale nel frattempo se lo prenderà in mano e si farà una bella sega guardandovi. Quando sarete nude, sdraiatevi per terra e cominciate a giocare tra di voi”.
“Uff” sbuffai, ma io sono l'unico maschio che non scopa?”
“Porta pazienza”, mi rispose Clarissa. “Porta pazienza...”
Era comunque uno spettacolo molto eccitante. Giulia e Stefania cominciarono a spogliarsi molto lentamente. Il mio cazzo era durissimo. Lo liberai dalla prigionia delle mutande e cominciai a segarmi.
In breve le due ragazze furono nude e, sdraiate a terra, si lanciarono in un intenso sessantanove. Io mi masturbavo come un pazzo.
Nel frattempo gli altri continuavano a darci dentro. Alessandro pompava la figa di Carla, ancora a pecorina, come un ossesso; la troietta gradiva ansimando e gemendo e accelerando i colpi di lingua sulla figa di Clarissa.
Francesco, cavalcato da quella porcona di Elisa, si arrestò un attimo, per riprendere fiato e ricacciare indietro l'orgasmo che evidentemente stava montando. Dopo essersi riposato qualche istante, tornò a cucciare le bocce della porca e riprese il ritmo della scopata.
Era tutto meraviglioso.
Nel frattempo, davanti ai miei occhi, Stefania si era messa gattoni sul pavimento e la mia fidanzata da dietro le leccava il buco del culo. Infilava la lingua bene all'interno, leccando e pulendo tutte le pareti dell'ano. Erano entrambe molto eccitati.
“Oh sì, così...” gemeva Stefania “Leccami il culo, maialina...”
E Giulia continuava a leccare.
Luisa intanto continuava a masturbarsi furiosamente. Non so quante volte fosse venuta; guardava le sue amiche intente a leccarsi con sguardo ipnotizzato.
Ad un tratto vidi Mario avvicinarsi a Stefania e alla mia ragazza. Avevo perso di vista quel brutto vecchiaccio e non avevo idea di dove fosse stato in quei minuti.
Si accucciò al fianco di Giulia, che ancora leccava il culo di Stefania, e la scansò delicatamente. Si sostituì a lei e cominciò a leccare e sbavare con gusto il buco del culo di Stefania. La quale non fu affatto contrariata: anzi, sì bagnò ancora di più.
Giulia, messa da parte, tornò a toccarsi la fighetta.
“Ora ti scopo, Stefania!” dichiarò quel maiale di Mario “Ora assaggerai tutto il mio cazzone!”
“Oh sì!” rispose a sorpresa quella troia “Oh sì, sbattimelo tutto in figa, vecchio porco!” Era eccitata oltremodo. “Mettimelo dentro, su cos'aspetti, ciccione...”
Mario non attese oltre. Appoggiò la cappella sulla figa della bella Stefania e scivolò dentro, grugnendo come un maiale. E continuò a grugnire oscenamente mentre la montava.
“Mmmm oh sì” gemeva Stefania “sì vecchio porco, montami come una vacca! Sono una porca, una cagna... una cagnolina in calore! Dai, prendimi! Sbattimelo ancora più dentro, porco...”
E lui grugniva, grugniva.
Mentre la scopava, si abbassò su di lei e cominciò a leccarle la schiena, gli occhi pieni di libidine. Per lui era come trovarsi in Paradiso!
Io intanto non ce la facevo più; dovevo venire. Chiamai a me la mia ragazza e le dissi di prendermi l'uccello in bocca. Giulia non se lo fece ripetere due volte e cominciò a succhiarmelo. La pompa non durò molto, arrapato com'ero. Dopo pochi istanti le riempii la bocca.
Anche gli altri cominciarono a venire. Francesco sborrò affondando la testa tra le bocce di Elisa, mugolando come un porco; Alessandro si svuotò i coglioni nella topa di Carla, che continuava felice a leccare la figa di Clarissa.
Qualche minuto ancora e anche Mario fu sull'orlo dell'orgasmo. Sfilò il suo lungo, puzzolente cazzo dalla figa di Stefania e, menandoselo velocemente, le sborrò sulla schiena.
Allora assistetti ad una scena incredibile: Arianna, che si trovava al fianco di Luisa ed era anche lei intenta a masturbarsi, raggiunse velocemente Stefania e cominciò a leccare tutto lo sperma che le imbrattava la schiena.
Evidentemente la cremina bianca di Mario, che aveva assaggiato la sera prima, le era piaciuta molto...

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