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Stefania, Sorellona Porcellona

Mi masturbavo in continuazione. Ero sempre arrapato. Non pensavo ad altro che alla figa.
Figa, figa, figa...
Che c'era di più bello e desiderabile?
Così, a ventitré anni, me ne stavo sempre con il cazzo in mano. Di figa vera e propria se ne vedeva poca; ero molto timido con le ragazze e non ero un granché nell'approccio.
E allora giù con le pippe.

"Ti aiuto io, se vuoi", mi disse un giorno Stefania.
"Sei sicura che ti va?" replicai.
Stefania era una gran bella figa, non c'è dubbio. Venticinque anni, riccioli castani, occhi nerissimi, due tette piccole ma sode e un culo da favola.
Perché tentennavo? Perchè non avevo accettato all'istante quell'irrinunciabile offerta?
Perchè oltre ad essere una gran fica, Stefania è mia sorella.
Eh sì, proprio così.
Mi aveva sorpreso mentre mi facevo l'ennesima sega, nel cesso.
"Certo che mi va", mi aveva risposto. E quando la sua mano aveva impugnato il mio cazzone duro e palpitante, mi ero dimenticato persino che fosse la mia sorellona. Per me ora era soltanto una donna bellissima, con la quale godere.
Mi segò a lungo, dolcemente, guardandomi negli occhi.
Mai provato nulla del genere. Nulla di più eccitante.
Con l'altra mano mi massaggiava i coglioni.
"Sei proprio brava" le dissi, godendomi la sega e il massaggio alle palle "Dimmi un po', quanti piselli hai conosciuto?"
"Molti", mi rispose sorridendo. "In verità ho sbocchinato quasi tutti i tuoi amici... e anche molti padri dei tuoi amici".
"Dici davvero?" Ero incredulo e persino un po' incazzato... ma più arrapato che mai.
"Eh sì... non parliamo dei miei, di amici, poi. Quelli me li son trombati proprio tutti".
Prima che io possa dire altro, si mette il mio cazzo in bocca e incomincia a succhiarlo per bene. Che bocca, che lingua...
"Ti piace?" mi chiede dopo un po'.
"Molto" le rispondo.
E' un sogno. Meglio di un sogno.
Il pompino dura a lungo. Un pompino rumoroso, un bagno di saliva che cola lungo i miei coglioni e che lei prontamente lecca. Dalla puttana inimitabile quale è.
Non posso resistere ancora a lungo. Lei è davvero troppo brava.
"Sto per venire, Stefania", annuncio.
"Dove vuoi sborrare?" mi chiede.
Che troia...
"Sulle tue tette" rispondo. "Voglio venire lì".
Lei sorride da battona, molla per un attimo il mio cazzo e tira fuori quelle tettine adorabili. Poi me lo riprende in mano e mi masturba velocemente.
"Vieni..." dice. La sua voce è quasi ipnotica. Eccitantissima. "Vieni... vienimi sulle tette, porco..."
Sborro!

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