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Le Voglie Nascoste Di Ilenia - Chattando


AUTORE: Matteo

“Ragazze, non potete immaginare cosa mi è successo l’altro giorno in chat”, disse Francesca, attirando l’attenzione delle amiche con le quali sedeva al tavolino di un bar. Ilenia, che fino a quel momento era stata distratta dal flusso dei suoi pensieri personali, si concentrò ad ascoltare Francesca, il cui viso stava iniziando ad arrossire per l’emozione di descrivere quell’
esperienza.
“Stavo scambiando due chiacchiere con uno sconosciuto, un signore sposato di cinquant’anni. La conversazione verteva inevitabilmente sul sesso, in particolare sulle dimensioni dell’organo maschile. Lui mi chiese se avessi mai visto dal vivo un membro di venticinque centimetri. Io, che stavo cominciando ad infastidirmi per la banalità del discorso, risposi di no. Allora lui mi chiese di aspettare qualche istante. Quindi apparve sullo schermo la richiesta di accettazione di un video. Io accettai di vederlo, e subito dopo mi comparve sul monitor l’immagine di lui che si stava massaggiando l’uccello!”
“Ma stai scherzando? E tu come hai reagito?”, domandarono le amiche, quasi in coro.
“Ovviamente rimasi a bocca aperta, mentre lui mi chiedeva se mi piacesse!”
“E com’era?”, chiese la più curiosa.
“Effettivamente…era bello lungo!” Le amiche attaccarono a ridere. “Però per la vergogna ho chiuso immediatamente la conversazione!”
“Hai fatto bene Francy! Che porco!”, esclamò la più bigotta delle amiche, mentre le altre continuavano a ridere.

Tornata a casa, Ilenia ripensò a quel racconto.Lei non aveva mai provato a chattare, forse a causa della sua indole introversa. O forse soprattutto per evitare di imbattersi in situazioni di quel
genere.
Però ormai era cambiata. Aveva imparato che il sesso poteva piacerle e, soprattutto, che non era un prodotto demoniaco come implicitamente la famiglia le aveva insegnato.
Prima di salutare Francesca, le aveva chiesto su quale sito si fosse collegata, togliendo la scusa che voleva evitare che le capitassero conversazioni di quel tipo. Invece, il suo scopo era proprio l’opposto.
Chattare era un modo per combattere e vincere la timidezza. E poi voleva provare delle forti sensazioni come quelle narrate da Francesca. Quali rischi correva? Apparentemente nessuno, dato che non poteva essere vista e quindi riconosciuta.
Perciò, aspettò che i genitori uscissero di casa e si collegò al sito.

Dopo essersi ambientata velocemente alle diverse funzioni che la chat proponeva, entrò nella stanza “Chiacchiere pepate”.
Notò subito che era frequentata per la maggior parte da uomini che si dichiaravano uomini e da altri uomini che si fingevano lesbiche. Ricevette tantissimi messaggi, alcuni banali tipo “ciao bella”, “che fai?”, ecc., e altri troppo volgari, come “ho voglia di figa ora”, “vuoi assaggiare il mio bastone”, e via discorrendo.
Dopo una ventina di minuti Ilenia aveva perso interesse. Stava per disconnettersi, quando le arrivò un messaggio intrigante, che fu l’inizio della conversazione che segue.

“Uno sconosciuto entra a casa tua e, prima che tu possa vederlo in faccia, ti immobilizza con la forza e ti mette una benda agli occhi. Poi ti butta sul letto e ti lega le mani. Tu che fai?”
Ilenia rilesse il messaggio prima di rispondere. Era un po’ sadico, ma almeno originale. “Che posso fare se non urlare?”, rispose.
“Purtroppo però non ti può sentire nessuno. Quindi sei nelle sue mani. Puoi decidere di soffrire oppure di goderti quello che ti capiterà”.
“Non ho altra scelta?”
“No purtroppo. Dimmi come sei vestita ora.”
Ilenia cominciava a eccitarsi. L’idea di essere presa da uno sconosciuto la stimolava. Si guardò e scrisse: “Ho una camicetta bianca, un paio di jeans e stivali, e ho i capelli legati con una coda.”
“Lo sconosciuto inizia a spogliarti. Fai resistenza?”
“No.”
“Brava, hai capito come comportarti. Cosa indossi sotto?”
“Un reggiseno di pizzo e mutandine, sempre di pizzo.”
“Lo sconosciuto si sta eccitando davvero. Ti strappa di dosso l’intimo e rimane a contemplare il tuo corpo. Sei bella?”
“Si, credo di si…” Ilenia aveva iniziato a bagnarsi costruendo la scena nella sua mente. Decise di togliersi stivali e jeans, stava cominciando a fare troppo caldo.
“Lo sconosciuto ti allarga le cosce e ti accarezza la figa. Poi ti stringe le tette e ti succhia i capezzoli. Ti piace?”
“Si, molto…”
“So che sei eccitata ora. Toccati la fregna mentre ti scrivo.”
Ilenia lo stava già facendo.
“Lo sconosciuto comincia a leccarti la fighetta umida. Ha proprio un buon sapore. Ed è così stretta. Dopo ci penserà lui ad allargartela per bene. Prima però si sfila i pantaloni e ti avvicina il cazzo in bocca. Senti che te lo sbatte sul viso e sulle labbra. Apri bene la bocca, così te lo può infilare dentro. Mmh, è duro come il ferro. Lecca la cappella gonfia e mordilo delicatamente. Poi succhialo con forza. Ti piace come ti scopa la bocca, vero troia?”
“Si…” Ilenia era un lago.
“Lo vuoi in figa questo bel cazzone?”
“Si…mettimelo dentro…” Era la prima volta che usava queste parole con qualcuno, e si accorgeva che così facendo si eccitava ancora di più.
“Ora te lo sbatte dentro. Mmh, senti come te la allarga. Non hai mai preso un cazzo così, vero?”
“No, mai!”
“Lo vuoi vedere?”
Inconsciamente Ilenia rispose di si. Le apparve una schermata che chiedeva: “Accetti il video?”. Senza porsi problemi, ormai presa completamente da quella conversazione, cliccò sul pulsante. Così le apparve sul monitor l’immagine di un bel ragazzo che si stava masturbando.
“Ora lo sconosciuto non è più sconosciuto”, lesse sullo schermo. “Accendi la tua webcam, voglio vederti.”
Ilenia non ragionava più. Incurante di tutto, si mostrò allo sconosciuto, stando però bene attenta a nascondere la faccia.
“Wow, che figa pazzesca sei! Ho voglia di scoparti sul serio!”
“Continua il racconto prima”, chiese Ilenia, con un dito ancora in figa.
“Che porca che sei! Guarda come è diventato grosso il mio bastone appena ti ho vista! Te lo voglio infilare in mezzo a quelle tettone favolose! Che grosse! E ti voglio riempire tutta di sborra calda!”
Ilenia continuava a masturbarsi. Ormai stava davvero per venire.
“Dai, continua a scoparmi, mi piace il tuo cazzo.”
“Allora te lo sbatto dentro sempre più forte! Sei solo una lurida puttana che pensa solo a fottere!”
“Siii, sto per venire, continua!”
“Anch’io!!! Godooo!” A quel punto il ragazzo schizzò di sperma dappertutto. Ilenia vedeva gli schizzi che volavano in aria con una potenza e un’abbondanza inaudite. In quel momento venne anche lei, violentemente.

“Hai goduto, vero?”
Passata l’eccitazione, Ilenia si vergognava da morire. Spense la webcam e chiuse il video.
“Ci possiamo vedere dal vivo? Mi piaci sul serio”
Ma Ilenia non rispose. Si disconnesse e si chiuse in bagno per pulirsi dei suoi umori, che le erano colati sulle gambe.
Che esperienza che aveva passato. Ora sapeva di non essere più una ragazza pudica e frigida, ma di amare il cazzo.
Non le rimaneva che provare dal vivo…

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