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Le Voglie Nascoste Di Ilenia - Dal Meccanico


AUTORE: Matteo

La conversazione dai toni imprevedibili avuta con la sorella aveva provocato due effetti contrapposti in Ilenia.
Innanzitutto, le aveva causato una certa inquietudine. Simona, da donna-modello, si era trasformata nella sua mente in meno di un'ora in una femmina assetata di sesso. Mai Ilenia avrebbe immaginato che la sorella maggiore, così dolce e tranquilla in famiglia, potesse tradire il proprio marito con tanta noncuranza. E non con un uomo che amava, ma con perfetti sconosciuti!
Tuttavia, quel dialogo così straordinariamente perverso aveva provocato in Ilenia anche un certo "prurito", un interesse inspiegabile nel provare sensazioni fisiche nuove. Ecco perché, con la scusa di un problema al motore della macchina, aveva deciso di recarsi all'officina di signor Vincenzo, primo amante della sorella.
Ilenia non avrebbe mai rischiato di fare una brutta figura. Se proprio intendeva fare sesso col meccanico, non avrebbe avuto alcun problema ad adescarlo. Primo, perché era palese che il meccanico non aveva alcuna remora nel tradire la moglie con donne più giovani di lui. Secondo, perché Ilenia era davvero una bella ragazza, sicuramente molto più carina e provocante della sorella Simona.

Giunse all'officina in tarda mattinata, sperando che non vi fossero clienti.
Prima era passata a casa a cambiarsi d'abito. Aveva scelto un vestitino a fiori leggermente scollato sul davanti, che evidenziava l'abbondanza del suo seno.
Quando entrò, non vide nessuno nei paraggi. Quindi chiese a gran voce se ci fosse qualcuno.
Dopo qualche secondo, un ragazzo di colore apparve da dietro un gabbiotto.
"Cosa desidera signorina?"
"Ho un problema con la macchina: il motore si accende solo dopo diversi tentativi. Può controllarmela?"
"Certo! La porti dentro!"
Ilenia non sapeva se essere felice o triste per aver trovato quel ragazzo e non signor Vincenzo. Da un lato temeva di comportarsi in maniera inappropriata con una persona che poteva non essere interessata a quello che cercava lei. D'altro canto, quel ragazzo era veramente carino: alto, muscoloso, sicuramente ben dotato...
Mentre l'assistente del meccanico guardava dentro al cofano, Ilenia si appoggiò al muro esterno del gabbiotto, pensando alla mossa giusta da fare.
Ora che era arrivata al dunque, doveva fare il grande passo. Non voleva apparire troppo disinibita, doveva solo provocare un po' il ragazzo e far uscire lui allo scoperto, fingendo di essere presa di sorpresa.
Le venne poi alla mente Alberto, il fidanzato. Come poteva tradirlo? Cercò di scacciar via quel pensiero dalla mente. In fondo voleva solo provare una forte emozione, che non avrebbe avuto alcuna conseguenza sul suo rapporto col fidanzato.

Mentre era assorta in questi pensieri, il ragazzo la chiamò e Ilenia si avvicinò all'autovettura.
"Vede signorina? La batteria è troppo vecchia, bisognerà cambiarla!"
"Capisco...quanto mi costerà?"
"Con la manodopera una sessantina di euro."
Ilenia aveva intuito che quella era l'occasione giusta per osare.
"Oh, così tanto? Non è possibile fare un piccolo sconticino?" Nel pronunciare quelle parole, si era inchinata sul cofano, mettendo in mostra i suoi splendidi seni, sodi e invitanti.
Il meccanico non potè non gettare un occhio di fronte a quel ben di dio. Involontariamente si leccò le labbra, come un bambino di fronte a un negozio di dolci. Così le fece una proposta.
"Posso non farle pagare la manodopera. Però dovrà pagare la batteria. Se mi segue le dirò quanto mi deve."
Senza aspettare la risposta di Ilenia, il ragazzo di colore si diresse dentro il gabbiotto. Ilenia lo seguì con il cuore che le batteva forte, capendo le sue intenzioni.
Appena Ilenia entrò nel piccolo locale, il meccanico chiuse la porta alle sue spalle. Fissandola con uno sguardo da animale, la spinse contro la porta chiusa, baciandola sul collo e stringengole i seni.
"Che fa?", esclamò Ilenia, che in fondo era un po' preoccupata.
"Lo so quello che cerchi troietta! Se vuoi uno sconticino, devi pur fare qualcosa per me!"
Ilenia non rispose. Il meccanico interpretò quell'atteggiamento come un tacito consenso, così riprese a stringerle i seni. Poi le alzò la coscia sinistra, sollevandole il vestitino e accarezzandole la coscia nuda.
Ilenia non sapeva cosa fare. Forse non era quello che voleva realmente. Aveva davvero paura di quel giovane forte e muscoloso che poteva farle seriamente del male.
Però provava un certo piacere nel sentirsi così desiderata. E quelle mani così ruvide e forti che approfittavano del suo corpo erano così sensuali...
Il meccanico le abbassò il vestitino sul davanti, infilò le mani dentro e fece uscire fuori le grandi tette di Ilenia. Dopo averle abbassato il reggiseno, si avventò sui capezzoli, leccandoli e succhiandoli come un matto.
Ilenia si godeva quel trattamento, decisamente più piacevole di quando si stuzzicava i capezzoli turgidi da sola. Sentiva la passerina che iniziava a bagnarsi. Ormai aveva perso ogni inibizione.
Il meccanico le ordinò di mettersi in ginocchio. Poi, da una apertura della tuta da lavoro, tolse fuori un cazzo di dimensioni considerevoli, seppur ancora moscio.
"Prendilo in bocca e succhiamelo, puttana!"
Quelle espressioni così volgari, che Ilenia non aveva mai tollerato, ebbero invece l'effetto di eccitarla maggiormente. Con le sue manine delicate afferrò quell'enorme bastone e cominciò ad accarezzarlo. Poi, guardando dal basso all'alto il nero, iniziò a leccarlo sulla cappella. Aveva un odore acre.
"Infilatelo in bocca! Dai, fai da brava!"
Ilenia non si soffermò oltre. Aprì la bocca e infilò la mazza nera dentro. Mentre muoveva la lingua e le labbra, si accorgeva che quella mazza diventava ancora più grande e dura. Dovette togliersela fuori per paura di soffocare.
"Scommetto che non ne hai mai succhiato uno così grosso, eh?"
In realtà Ilenia non aveva mai succhiato un cazzo in vita sua. E comunque quello che aveva di fronte era quasi il doppio più lungo e grosso di quello di Alberto.
Presa da una passione sconosciuta, Ilenia succhiò il cazzo del meccanico con maestria, godendoselo come fosse un gelato. Il meccanico apprezzava sicuramente quel trattamento, visto che mugolava e incitava Ilenia a continuare.
Dopo qualche minuto, il nero si accorse che stava per venire. Ilenia gli tolse il cazzo fuori dalla bocca in tempo, perché un istante dopo venne investita di un flusso interminabile di sperma, che le sporcò tutta la faccia.
"Ahhh, che pompa che mi hai fatto! Sei brava, puttanella!"
Ilenia si alzò in piedi, soddisfatta.
In quel momento però la porta si aprì, ed entrò signor Vincenzo, che rimase sbalordito di fronte a quell'insolito spettacolo.
"Ma tu sei Ilenia, la sorella di Simona! Vedo che sei più troia di lei! Fammi vedere se sei anche più brava a spompinare!"
Dopo quelle parole, signor Vincenzo tirò fuori il suo cazzo maturo, più corto di quello dell'aiutante, ma altrettanto grosso.
Ilenia riprese il lavoro. Ormai ci provava gusto. La mandibola le faceva un po' male, ma non ci badò. Succhiando il cazzo con avidità, Ilenia fece venire anche il vecchio meccanico, che non ebbe alcuna remora a sporcarle di nuovo la faccia.
"Che porca! Ahhh, erano anni che non godevo così!!!"
Ora Ilenia potè alzarsi, ma la sua voglia non era stata del tutto soddisfatta...

"Vede signorina? La batteria è troppo vecchia, bisognerà cambiarla!"
Ilenia alzò lo sguardo. Era ancora appoggiata al gabbiotto, mentre il meccanico le parlava. Era stato tutto frutto della sua immaginazione.
"Capisco...quanto mi costerà?"
"Con la manodopera una sessantina di euro."
"Va bene. Quando posso ritirare la macchina?"
"Anche stasera. Può pagare alla consegna."
"Grazie, arrivederci."
Mentre usciva, incrociò signor Vincenzo, che rientrava in quel momento.
"Ciao Ilenia. Come stai? Che ci fai da queste parti?"
"Ho avuto un problema con la batteria. Comunque tutto risolto."
"Sono contento. Salutami i tuoi genitori. Ciao."
Ilenia uscì fuori. Aveva bisogno di una boccata d'aria fresca, le stava mancando il respiro.
Quindi era quella la sua vera natura? Era davverò così "aperta" come desiderava essere nei suoi sogni? Non lo sapeva, e per il momento non voleva indagare oltre.
Quello che agognava ora era solo chiudersi in camera e dare sfogo alla sua passione rimasta insaziata.

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